Il primo dei tre workshop previsti dal progetto ha avuto luogo 14 luglio 2022 presso la sala polifunzionale del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia a Ronchi dei Legionari (GO), dove è stato possibile l’incontro in presenza tra i rappresentanti del Consorzio REXUS e i principali potatori di interessi (stakeholders) dei settori della gestione del rischio alluvione, delle risorse idriche, dell’ambiente, dell’energia e della produzione agricola.
L’Incontro è iniziato con i saluti da parte dei padroni di casa, il consorzio di bonifica della Venezia Giulia, dell’Autorità di Bacino e del consorzio REXUS, al quale è seguita una breve introduzione obbiettivi del progetto.
La prima delle due attività cardine dell’incontro è stata il ‘pro-action cafè’, che ha avuto luogo nel bellissimo giardino antistante la sala. Questa attività ha permesso in modo dinamico ed interattivo ai presenti di interagire riguardo i principali settori di interesse scientifico del progetto, che sono:
- stima del fabbisogno idrico per l’agricoltura (a cura UCLM)
- mappatura dell’uso del suolo agricolo di dettaglio e della ‘land suitability’ (a cura UCLM)
- Stima del fabbisogno energetico e dell’impronta di carbone (a cura di AGRISAT e CIRCE)
- Proiezioni climatiche e indicatori climatici (a cura di AGRISAT e DRAXIS)
- le
Nature based solution e i Sistemi ecosistemici (a cura di UNIPD e ETIFOR)
La discussione è stata bidirezionale, in quanto il consorzio REXUS ha presentato le metodologie che intende adottare per lo sviluppo di queste attività scientifiche e modellistiche da applicare al caso studio dell’Isonzo, nonché eventuali risultati preliminari; dalla loro parte, i portatori di interesse hanno validato gli approcci e fornito preziosissimi contributi derivanti dalla conoscenza diretta del territorio.
Il cuore del workshop è stato però quello di coinvolgere in prima persona i portatori di interesse Italiani e Sloveni nella definizione del modello delle interconnessioni tra le risorse, le attività economiche e le infrastrutture nel bacino dell’Isonzo (System dynamics model, sviluppato dal CNR – IRSA); questo risultato è stato raggiunto anche grazie a processi partecipativi all’avanguardia, come il participatory mapping, qui impiegati in via prototipale, ma con un occhio di riguardo alle loro potenzialità verso future applicazioni nelle attività di consultazione e partecipazione pubblica previste dalla Direttive 2007/60/EC e 2000/60/EC.